La poesia di Gunter Grass, Quello che deve essere detto

Questo รจ il testo integrale della poesia di Gunter Grass.

Lo metto nel blog della libreria per un semplice motivo: dai siti dei giornali รจ sparita, si trovano solo i commenti di questo e di quell'altro signore, politico, critico o giornalista. Ma la poesia dov'รจ? Non piรน su Repubblica che l'ha pubblicata giorni fa. Su siti di informazione iraniana o dichiaratamente su posizioni filopalestinesi. Nulla di male, per caritร , ma il contenitore influenza il contenuto.

Non me ne voglia Grass e il traduttore Groff se riporto integralmente e, spero, fedelmente, la poesia.
Quando di nuovo tornerร  a essere reperibile facilmente in internet, questo post non avrร  piรน nessun senso. Per ora รจ un piccolo contributo alla circolazione delle idee (e non della fuffa di molti, troppi giornali).



Quello che deve essere detto


Perchรฉ taccio, passo sotto silenzio troppo a lungo
quanto รจ palese e si รจ praticato
in giochi di guerra alla fine dei quali, da sopravvissuti,
noi siamo tutt’al piรน le note a margine.
E’ l’affermato diritto al decisivo attacco preventivo
che potrebbe cancellare il popolo iraniano
soggiogato da un fanfarone e spinto al giubilo
organizzato,
perchรฉ nella sfera di sua competenza si presume
la costruzione di un’atomica.
E allora perchรฉ mi proibisco
di chiamare per nome l’altro paese,
in cui da anni — anche se coperto da segreto —
si dispone di un crescente potenziale nucleare,
perรฒ fuori controllo, perchรฉ inaccessibile
a qualsiasi ispezione?
Il silenzio di tutti su questo stato di cose,
a cui si รจ assoggettato il mio silenzio,
lo sento come opprimente menzogna
e inibizione che prospetta punizioni
appena non se ne tenga conto;
il verdetto «antisemitismo» รจ d’uso corrente.
Ora perรฒ, poichรฉ dal mio paese,
di volta in volta toccato da crimini esclusivi
che non hanno paragone e costretto a giustificarsi,
di nuovo e per puri scopi commerciali, anche se
con lingua svelta la si dichiara «riparazione»,
dovrebbe essere consegnato a Israele
un altro sommergibile, la cui specialitร 
consiste nel poter dirigere annientanti testate lร  dove
l’esistenza di un’unica bomba atomica non รจ provata
ma vuol essere di forza probatoria come spauracchio,
dico quello che deve essere detto.
Perchรฉ ho taciuto finora?
Perchรฉ pensavo che la mia origine,
gravata da una macchia incancellabile,
impedisse di aspettarsi questo dato di fatto
come veritร  dichiarata dallo Stato d’Israele
al quale sono e voglio restare legato.
Perchรฉ dico solo adesso,
da vecchio e con l’ultimo inchiostro:
La potenza nucleare di Israele minaccia
la cosรฌ fragile pace mondiale?
Perchรฉ deve essere detto
quello che giร  domani potrebbe essere troppo tardi;
anche perchรฉ noi — come tedeschi con sufficienti
colpe a carico —
potremmo diventare fornitori di un crimine
prevedibile, e nessuna delle solite scuse
cancellerebbe la nostra complicitร .
E lo ammetto: non taccio piรน
perchรฉ dell’ipocrisia dell’Occidente
ne ho fin sopra i capelli; perchรฉ รจ auspicabile
che molti vogliano affrancarsi dal silenzio,
esortino alla rinuncia il promotore
del pericolo riconoscibile e
altrettanto insistano perchรฉ
un controllo libero e permanente
del potenziale atomico israeliano
e delle installazioni nucleari iraniane
sia consentito dai governi di entrambi i paesi
tramite un’istanza internazionale.
Solo cosรฌ per tutti, israeliani e palestinesi,
e piรน ancora, per tutti gli uomini che vivono
ostilmente fianco a fianco in quella
regione occupata dalla follia ci sarร  una via d’uscita,
e in fin dei conti anche per noi.

INSTAGRAM FEED

@libreria.marcopolo