All'interno delle iniziative del mese dei libri, il Maggio dei libri, gli editori non potevano lasciarsi sfuggire un'occasione per fare una campagna di sconti ed eccola qua, come viene presentata dall'associazione editori ( QUI ):
Centinaia di migliaia di libri con il 20% di sconto, dal 19 al 23 maggio:
è l’iniziativa proposta dagli editori, in collaborazione con i librai
indipendenti, con le catene, con le librerie online e con la Grande
distribuzione per “festeggiare” in modo eccezionale il Maggio dei Libri e
far crescere la lettura in Italia.
Peccato che se uno va a vedere la lista dei librai indipendenti (sulla sinistra della stessa pagina) scopre che solo 71 in tutta Italia partecipano. E che invece altre librerie indipendenti si rifiutano di fare sconti in questi giorni e danno i loro motivi ( QUI ).
Anche libreria Marco Polo non aderisce a questa campagna, come non aderisce alle campagne di sconto che periodicamente gli editori propongono. In questi giorni la vetrina della libreria è piena di libri importanti e sotto i 10 euro, molti di questi sono a € 3,90. Chi vuole spendere poco può già farlo.
Gli editori seri che vogliono agire sulla leva del prezzo possono farlo con politiche che portino ad una riduzione consistente e duratura dei prezzi dei libri. Agire sugli sconti significa solo mettere in difficoltà alcuni canali di vendita, come quello delle librerie, in particolar modo quello delle librerie indipendenti.
Che sia lecito agire sugli sconti è un discorso, che una libreria indipendente debba aderire agli sconti è un altro: domandereste ad un condannato a morte di mettersi da solo il cappio per impiccarsi?
E' comprensibile che un lettore acquisti un libro al miglior prezzo disponibile sul mercato: a me basta che dopo, quello stesso lettore, non venga a lamentarsi perchè tutti le librerie chiudono.
Per il Maggio dei libri, consiglio a tutti la lettura di un bel libro: L'Italia che legge di Giovanni Solimine. Giusto per capire su quale abisso siamo, anche dal punto di vista della lettura:
"Un primo dato ci dice che tra gli italiani con un'età superiore ai 6 annitroviamo quasi 31 milioni di persone che non leggono e poco più di 25 milioni di persone che hanno letto almeno un libro nel corso dell'ultimo anno. [...] A leggere oltre 12 libri all'anno (lettori forti) sono meno di 4 milioni di persone, che praticamente da sole assorbono metà delle vendite e garantiscono la continuità - e, possiamo dire, forse persino la sopravvivenza - a un settore industriale che fattura circa 3 miliardi e mezzo di euro, sforna circa 60.000 titoli all'anno e occupa quasi 40.000 persone"