DETTATO di Sergio Peter


Cosa desideri bambino? Voglio un roccolo laggiù.
C'è qualcosa che non va? Un casello in disparte, io so cos'è.

Che cosa raccogli da quest'angolo, ti domando. Quali promesse riservi al tuo esile corpo e perché hai paura?
Poiché tu non ci sei, io non ti vedo.

Quel che man non prende, canton de casa rende, mi han detto l'altro giorno e, forse, succede un po' così anche con le persone che muoiono; in qualche modo le ritroviamo nei posti e negli oggetti, negli altri e nelle voci. 

In "Dettato", i cantoni che il protagonista, in diverse età e in diversi luoghi, ha da ispezionare sono tanti, quanti i passi di un padre che non c'è più e, per seguirli, bisogna arrampicarsi un po'. Mio papà faceva il campanaro a Cardano solo il giorno di san Rocco [...]. Una volta il papà è caduto dal campanile di Gonte; se l'è cavata con qualche blu e gibolli sulle braccia, «qualcuno deve aver guardato giù», ha commentato la mamma; adesso quando succede qualcosa di brutto che poi si risolve, la mamma dice ancora «qualcuno deve aver guardato giù» e io capisco che si riferisce a mio babbo, ma per quella volta che mio babbo c'era ancora, non so a chi si riferisse.


Dam del ti, dammi del tu. Tutti parlano con le loro voci in questo delicato raccontare di Sergio Peter che, da cantastorie, rimette insieme tanti frammenti. Forse per risentire quella voce che non può più ascoltare, ne trova molte altre e le raccoglie in un quaderno, pronte per essere rilette e ridette, per colmare via via lacune e correggere errori.

Nell'angolo della cucina la nonna sedeva sulla poltrona. [...] Di pomeriggio a volte mi diceva di versarle due dita di vino bianco, e io non capivo se con
«due dita » intendesse di mettere indice e medio uno sopra l'altro in verticale oppure in orizzonatale, così le passavo la bottiglia e se le versava lei, due dita delle sue, che erano più grosse e lunghe delle mie, e quindi ci guadagnava.

Alle storie della sua famiglia, si somma anche la raccolta di lettere di gente comune: soldati che aspettano il congedo, manovali che ringraziano i parenti oltre confine, donne preoccupate per la sorte di amici lontani.

Caro Cugino ti fa sapere che seguita a piovere

che somiglia il mese di ottobre ma io sto
più volentiero qui che a casa perché siamo
in una compagnia tutti di Puria e di Drano
e Logio e Dasio e di Castelo somiglia di essere
a casa. altro non so cosa dirti che mi tocca
scobare e portare la barela ora de la sera
co stanco i brasci. Adio sono il tuo fezionatissimo
Cugino Pozzi Michele ti restituisce
i saluti de Feo e del Leta.

"Dettato" è il primo libro della nuova collana «Romanzi », diretta da Vanni Santoni.



DETTATO
di Sergio Peter
progetto grafico di Tomomot, Venezia
Tunué edizioni
pagine 110







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