Sto scrivendo un nuovo libro.
Di che parla?
Non saprei. D'amore o di odio, della condizione umana, cose così. Di cos'è che parlano i libri?
In
questo scambio fra Isaac Dresner, sopravvissuto da bambino al
bombardamento di Dresda dentro una cantina di un negozio di uccelli e da
grande diventato libraio della Umiliati & Offesi ed editore di Euridice! Euridice! un'impresa con un volume di vendite prossimo alla disperazione, e Mathias Popa, musicista di talento senza passione ma appassionato di scrittura che ha ricevuto più rifiuti dei manoscritti
inviati, c'è tutto questo assurdo e poetico libro.
Non fatevi
trarre in inganno dal titolo: non è un libro su Kokoschka, sul suo
folle amore che lo portò a sostituire la sua amata con una bambola. La
bambola comparirà, avrà un suo ruolo e farà andare le cose in un certo
modo. Diciamo che i folli amori c'entrano, che c'entrano anche i folli e anche gli amori.
È anche un libro sui libri, un libro che contiene un
altro libro, il primo ed ultimo libro scritto da Mathias Popa e
pubblicato da Dresner.
Non è un libro per tutti, non per chi cerca divertimento e svago.
Da piccola, Adele passava molto tempo da sola a giocare con le bambole.
Cercava di dar loro vita, le vestiva e le portava a passeggio o
all'opera, faceva loro il bagno e dormiva con loro, a riprova che è la
finzione, e non il cane, il miglior amico dell'uomo. Ed è anche il
primo. Purtroppo, invecchia troppo velocemente e tende a raggrinzirsi
man mano che cresciamo, diventando un'ombra, o una bugia.
La bambola di Kokoschka
di Afonso Cruz
traduzione di Marta Silvetti
pagine 239, 17 €
La Nuova Frontiera