Giovedì 25 gennaio alle 20
Franco Arminio
ci racconta le sue Cartoline dai morti
edito da nottetempo
"Avevo appena preso un Moment. Anzi, due."
L'Irpinia orientale come Spoon River. Tornano a grande richiesta le Cartoline dai morti di Franco Arminio in un'edizione accresciuta e arricchita di testi inediti che inaugura la nuova vita della storica collana Gransassi in una veste grafica morbida e preziosa.
L'esistenza vista dalla fine, dalla morte – “questa cosa che forse regge tutto, questo niente che sorregge e corrode ogni cosa” – si riduce a poche cose: una luce sul comodino, un barattolo di caffè, un maglione verde, le prime rose, una torta di compleanno, un solitario, le rondini che fanno avanti e indietro, una donna amata, una sconosciuta…
Con 150 cartoline, paradossali, ironiche e fulminanti, Franco Arminio ci offre un resoconto dei tanti modi di morire inviandoci brevi, asciutti messaggi da un posto sconosciuto.
Franco Arminio è nato a Bisaccia, dove vive. Poeta, scrittore e regista, ha pubblicato raccolte di versi e libri di prosa. Collabora con i quotidiani Il manifesto e Il Fatto Quotidiano. È vincitore del Premio Napoli (2009) con Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia (Laterza, 2008), del Premio Stephen Dedalus (2011) con Cartoline dai morti, pubblicato con nottetempo, del Premio Volponi (2012) e del Premio Carlo Levi (2013) con Terracarne (Mondadori, 2011). Tra le sue opere: Viaggio nel cratere (Sironi 2003), Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta (Laterza, 2009) e Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori 2013).
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