Perché non sono femminista di Jessa Crispin

Già dal titolo questo libro fa discutere e penso che sia questo il suo merito principale: far discutere su cosa significhi essere femminista.
Verso la fine del libro l'autrice si rivolge agli uomini e non è amorevole (per fortuna):
Comunque sia, è possibile che [voi uomini] abbiate domande o preoccupazioni in merito a ciò che ho scritto qui e magari vorreste delle risposte da me.
Se è così vi dico di andare a rompere le palle a qualcun altro. A me non interessa. Voi, in quanto uomini, non siete un mio problema.

E non andate nemmeno da qualche altra donna. Non è compito loro. Se non siete illuminati non è un nostro problema. Sbrigatevela da voi. Leggete, provate i vostri sentimenti e non scaricateli su qualcun altro. Gli uomini devono fare questo lavoro da soli e gli uni per gli altri. Non potete chiedere alle donne di trascorrere il prossimo secolo a portare il peso del vostro disagio e della vostra confusione. Fate il votro lavoro, signori, e che cazzo.

Non ci è andata nemmeno così male, visto che tutto il resto del libro l'autrice si rivolge alle donne: perchè la questione del femminismo, del suo successo o insuccesso, adesso, è nelle mani delle donne.
La tesi di fondo di Jessa Crispin, che pur scrivendo nel titolo che non è femminista, è una femminista con i controcazzi (un po' di sessismo verbale usato senza cattiveria non ha mai ucciso nessuno), è semplice: il femminismo che c'è adesso è per lo più un femminismo di facciata che non porta a nulla. Anzi, le donne bianche in occidente (lei è nordamericana e molte delle considerazioni che fa sono legate alla condizione della donna in quello stato) non sono mai state così vicine al potere, le maggiori conquiste o i maggiori impedimenti ad una vera eguaglianza fra donne e uomini sono stati abbattuti, eppure sono ancora lontanissime ad abbattere il sistema patriarcale.
Non voglio raccontare troppo le sue tesi, un po' perchè sono un maschio e ho già un bel lavoro per vivere in questo mondo confuso (vedi sopra), un po' perchè vorrei proprio che tante persone, tante donne lo leggessero (compratelo, passatevelo, fate dei gruppi di lettura, fatevi le fotocopie, fate come volete ma leggetelo) e ne discutessero.

Jessa Crispin
Perché non sono femminista - un manifesto femminista
edizioni SUR
traduzione Giuliana Lupi
eur 16,50

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