Voragine. E' il titolo ma è anche una corretta descrizione di quello che aspetta il lettore, precipitare in una voragine.
All'inizio c'è Giovanni, è un bambino, vive con il padre e il fratello malato in un posto indefinito, mi viene in mente una periferia di una periferia, un posto abbandonato, dove vicino c'è solo uno sfasciacarrozze e una ferrovia abbandonata. Queste mie parole non riescono a descrivere la situazione di disagio della vita di Giovanni. Da lì in poi è solo un peggiorare delle cose per Giovanni finchè lui si ritroverà, ormai adulto, solo, senza casa e come un barbone se ne andrà in giro.
Fin qui è una storia di emarginazione, di vita ai margini, di follia forse, splendidamente scritta ma che sembra limitata ad un individuo, ad una famiglia.
Invece.
Invece anche il resto del mondo è una voragine.
In questa storia dolorosa, ci sono da sottolineare alcuni aspetti che rendono notevole questo libro.
Lo stile che mantiene sempre per tutte le pagine una continua tensione.
La progressione (matematica?) che l'autore usa per descrivere la voragine del mondo tutto.
La terza persona che racconta tutta la vicenda e che è un occhio non solo osservatore ma, in qualche modo, entra nell'azione.
Andrea Esposito
Voragine
il Saggiatore
eur 19,00