Decrescita - impressioni di un libraio

Silke Helfrich presenta il suo libro The Wealth of Commons
I giorni della conferenza della decrescita hanno visto libreria Marco Polo impegnata su più fronti: la gestione delle presentazioni di libri e riviste alla Scoleta a San Tomà e la libreria presso la sede centrale della conferenza. Nessuno della libreria ha potuto partecipare direttamente ai lavori della conferenza nè alle plenarie ma le presentazioni dei libri e il grande banco dove erano esposti i libri e dove tutti, prima o poi, sono passati e si sono fermati, sono stati due punti privilegiati di osservazione.

Tre giorni di presentazione non-stop dalle 11.30 alle 19.30, un'ora a libro, per 24 fra libri e riviste, con autori italiani e stranieri, con interventi in francese o spagnolo o inglese senza traduzione simultanea, è stata una bella sfida, affrontata nella maniera giusta: da incoscienti.
Poco spazio ci è stato dato dai media: il primo giorno il Gazzettino dedicava lo stesso poco spazio alla conferenza sulla decrescita e a una convention di avvocati a Venezia. Non ci si stupisca quindi se uno dei primi libri presentati è "L'esplosione del giornalismo" di Ignacio Ramonet, un resoconto dettagliato della situazione dei media nell'epoca di internet: non viviamo in una condizione di censura informativa da regime autoritario ma da disinformazione per eccesso di notizie.

Solo ad alcune presentazioni c'erano poche persone, eppure quelle poche, per qualche strana coincidenza, erano veramente interessate e hanno creato un dialogo autentico con il relatore; poi le vedevo, a fine presentazione, uscire discutendo con il relatore.
Altre hanno fatto il pienone, come quella di "Meno e meglio" di Pallante ma in generale l'affluenza è stata buona, divisa più o meno equamente fra partecipanti iscritti alla conferenza e esterni; alcuni di questi sono rimasti per l'intera giornata, interpretando le presentazioni come valida, e gratuita, alternativa ai lavori della conferenza.
Spesso il compito di far rispettare i tempi si è rivelato ingrato: un'ora per ogni coppia autore-libro poteva essere poco tempo. Per esempio, l'autore del Manifesto per la Felicità, Stefano Bartolini, alla fine della prima ora era ancora alle premesse e la platea voleva assolutamente che continuasse. In un'altra, l'ultima della serata, i relatori avevano inziato un dialogo alla pari con il pubblico: si discuteva se e come il movimento della decrescita dovesse prendere il potere, ho dovuto interrompere ricordando che verso sera a Venezia si pensa all'aperitivo e non alla rivoluzione.
I libri che più mi hanno colpito sono stati  "I fantasmi dell'economia" di Gilbert Rist e il nuovissimo "Dalla crisi alla trasformazione" di Maurizio Ruzzene per il dibattito e gli interventi che hanno suscitato.
La presentazione più toccante è stata quella del libro "Viaggio nell'Italia dei beni comuni", quando la parola è passata a uno dei soggetti descritti nel libro: la portavoce di una comunità, una vera e propria comune, che dopo aver praticato per anni la decrescita (senza chiamarla con questo nome) adesso rischia di sparire per mancate concessioni.
Gli unici aspetti negativi di questi tre giorni sono legati alla sede: per quanto prestigiosa e centrale, la Scoleta è distante dalla sede principale della conferenza, costringendo i partecipanti a maratone per poter essere presenti, ad orari ravvicinati, nell due sedi.
Il risultato complessivo di questa non-stop di tre giorni di presentazioni è molto positivo, per l'affluenza, per le vendite di libri ma soprattutto per l'interesse dimostrato dal pubblico con la presenza e con gli interventi.

Libri e lettori della decrescita
Del punto vendita all'interno della conferenza, presso la sede dello IUAV, possiamo dare un'indicazione dei libri più venduti fra le centinaia di titoli esposti.
Il più venduto in assoluto non è un libro ma un film, il DVD di Helena Norbert-Hodge dal titolo "Economia della felicità".
Poi c'è Latouche, con alcuni dei suoi titoli e soprattutto l'ultimo libro, Limite, uscito pochi giorni prima della conferenza.

Anche Pallante entra in classifica ma solo con il suo libro "La decrescita felice".
Ci sono poi i piccoli ed economici  libri di Altreconomia e di Terre di Mezzo (da segnalare "A tutto Gas" e "Come fare un orto o un giardino condiviso").
Sempre fra i più venduti, un libro in inglese, "The Transistion Companion" , di Rob Hopkins.
Oltre a vendere libri, il grande banco è servito come bibliografia open-space: moltissime le persone che, con carta e penna o con tecnologie più avanzate, hanno preso nota di titoli, autori ed editori (a breve sarà disponibile la bibliografia, da richiedere all'organizzazione della conferenza).

Anche in questo caso, il risultato è molto positivo, per le vendite e per le preziose occasioni di confronto con i partecipanti alla conferenza: condivisioni bibliografiche, apprezzamento dei titoli esposti, scambi di opinione su autori e libri.






































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