Da questo libro, divertente e che si legge lieve, potrebbe essere tratto un film. Subito, mi รจ venuta in mente l'atmosfera de Il meraviglioso mondo di Amelie
Al centro delle vicende c'รจ una signora coreana di Gwangju, trapiantata ad Amsterdam, la Signora Choi, appunto, che diciassette anni fa, dopo la morte del marito, giunge col figlio adolescente Piet a M**, un paese di montagna del Sudovest della Francia, in cui da parecchio tempo non succede nulla.
Ma la signora Choi, fumando i suoi cigarillos, non si lascia scoraggiare dalla rassegnazione degli abitanti di M**, abituati da tempo al rifiorire del paese in estate, con l'arrivo dei turisti, e al profondo sonno durante tutto il nevoso inverno. Lei, che in paese chiamano "la cinese", ha sempre voglia di intraprendere qualcosa. In possesso di una discreta ereditร decide, quindi, di aprire un ristorante, il Bapguagup, dal nome di un patto tipico coreano a base di riso e zucca: so cucinare molto bene, me la cavo davvero. I primi ad assaggiare l'eccezionale cucina della signora Choi sono Yolande e la sua famiglia. Yolande era salita la prima volta a M** da studentessa, per raccogliere le storie e le leggende sui lupi mannari e le dame bianche in un libro; poi era tornata per sposare Yves che ha ereditato dal padre un piccolo torchio per la produzione di olio di noci. I due gestiscono un campeggio, hanno un figlio, Bastien, e il costante proposito di andarsene via da M**, ai Caraibi, precisamente. Al momento Yolande gira sempre con la sua Minolta, fotografa farfalle, per allestire un volume fotografico.
L'arrivo della Signora Choi determina il risveglio e lo strepitoso successo di tutti a M**.
Il nuovo ristorante e i futuri ampliamenti del paese seguiranno le concezioni dell'architetto giapponese Itami Jun, una vera e popria illuminazione per il povero architetto di M**. La signora Choi gli ha lasciato del tempo senza insistere e alla fine l'architetto ha detto: in effetti รจ molto esotico, ma tutto in legno, pietra e bambรน, in fondo si adatta bene a M**.
Piรน lavorava ai suoi progetti, piรน gli piaceva quella maniera di costruire, prese contatto con la famosa manifattura di bambรน ad Anduze e si fece consigliare; l'ambizione di quella incredibile signora Choi lo aveva contagiato: Itami Jun era stata una scoperta, e alla fine l'orgoglio e la passione lo avevano assalito, perchรจ nei nidi come M** non cร pita tutti i giorni che qualcuno si faccia ristrutturare una vecchia seteria secondo le concezioni di Itami Jun.
Anche se nessuno crede piรน ai lupi mannari e alle dame bianche, piรน di qualcuno cerca di impedire il risveglio di M**, primo fra tutti il Sindaco, rieletto ogni quattro anni tramite elezione truccata, mezzo cimitero fa in modo che venga rieletto. La maggior parte di coloro che vivono a M**, perรฒ, non lo vota, e la gente intuisce di perdere ogni quattro anni per i voti espressi dai morti. [...] Ha ricevuto notizie da Parigi che dicono che in seguito alla situazione della sicurezza internazionale hanno veramente intenzione di testare i loro droni nei dintorni di M**. Ma arrivano i pacifisti di mezzo mondo.
La signora Choi, una figura cosรฌ minuta e cosรฌ tanta energia, contagia tutti con la sua forte presenza, si guadagna il loro rispetto e, con autocontrollo tutto orientale, riporta l'ordine, quando qualcosa turba la serenitร di M**.
Nella stanza dietro la cucina del Bapguagup, prendono forma i suoi propositi, le sue ricette, le sue cure a base d'erbe e presunta polvere di serpente.
[...] Una stretta finestra che dร a sud, e che al crepuscolo offre la vista di un albero di gelsi adesso spoglio, una lunga e stretta finestra verso ovest, attraverso la quale fa capolino un fiammeggiante tramonto rosso, che poi diventa blu, prima blu chiaro e poi soffice e blu scuro, blu come il velluto; Bastien ovviamente conosce i tramonti di M**, sa che in inverno assumono tratti davvero drammatici, ma vedere un tramonto cosรฌ, attraverso la finestra stretta nella stanza quasi vuota, piena solo della presenza della signora Choi, quello รจ diverso.
Ah, dimenticavo, qualcuno muore misteriosamente.
courtesy by Sabina Rizzardi