La casa delle belle addormentate di Yasunari Kawabata nell'edizione originale del 1972 con una copertina di Bruno Binosi.
Questa illustrazione è un esempio di bilanciamento perfetto fra estetica dell'illustrazione e rimando al contenuto del libro: da una parte le linee blu, su fondo che richiama il cartone, danno movimento a tutta la scena, dall'altra la figura femminile con i chiari segni del Giappone che si fa appena vedere (eppure così riconoscibile!) ci porta a uno dei temi del libro, dove prevale il nascondere allo spiegare, dove tutta l'azione è racchiusa in una stanza.
L'angelo furioso di Lajos Zilahy, pubblicato in America con la stessa copertina di questo esemplare di Dall'Oglio editore (1956). L'illustrazione è di Arno.
In questo caso la bella illustrazione rimanda all'ambiente del romanzo, a quel mondo ungherese che allora doveva essere molto esotico.
Questa è una copertina che amo come tutte le copertine di questo genio, Edward Gorey. In questo caso il libro è un'edizione economica della serie Anchor Books di Victory di Joseph Conrad (edizione degli anni '60).
Mi piace la scelta dei colori, la netta separazione fra terra e cielo, la dimensione scelta per disegnare le persone (sono piccolissime rispetto al resto), l'inclinazione che si rimanda a vicenda di palme e persone.
Per finire due copertine che sono curiose più che belle ma riescono comunque nell'intento di colpire chi si avvicina il libro.
The Complete Sculler, di Richard Burnell, 1975, è un manuale di voga con una copertina che, forse per caso, è riuscitissima, con la scelta di colori e l'impostazione grafica delle sei immagini quadrate.
You Must Relax (un titolo che è un ossimoro) di Edmund Jacobson è un manuale di self-help americano degli anni '60, McGraw Hill edizioni, con copertina di Rudolph de Harak. La semplicità di questa copertina è disarmante, una molla tesa da un bordo all'altro del libro e il resto dello spazio bianco. Come in molti casi, l'unico valore residuo di questo libro è proprio nella copertina (e in alcune foto interne veramente vintage, altro che Mad Men)