Sua madre era in cortile, gettava becchime ai polli. Aveva visto il figlio correre, saltellare, inciampare e volare per terra. Lui era arrivato tranquillo e sicuro, buttando un occhio al cesto delle uova di gallina accanto a lei. Si fermò un istante, poi prese un uovo e lo porse a sua madre con cura estrema. Voleva esprimerle qualcosa che un adulto non saprebbe immaginare e un bambino non saprebbe descrivere.
Questa è una storia di fratelli, un bambino, un adolescente e uno maggiore, a fare il soldato nella Seconda guerra mondiale, lontanissimo dalla California. Homer, il fratello di mezzo, si trova a dover lavorare per sostenere la famiglia poichè il padre non c'è più. A quattordici anni diventa il più veloce portalettere all'ufficio del telegrafo di Ithaca. Homer porta i telegrammi alle famiglie, a quelle famiglie che ancora non sanno di aver perso un figlio in guerra, fino a che... Tra queste righe è in atto un continuo dialogo tra vita e perdita, nel tentativo di elaborare, con tenerezza ed estrema delicatezza, un argomento di fronte al quale siamo un po' tutti bambini. Molto toccante è anche la concezione della famiglia che traspare da questo libro del 1940, un nucleo sempre accogliente pronto ad abbracciare altri padri e altri fratelli.
LA COMMEDIA UMANA
di William Saroyan
traduzione di Claudia Tarolo e Marco Zapparoli
titolo originale The Human Comedy
pp 254 € 10,00
©Marcos y Marcos