Ti ricordi ancora quella volta sopra le foglie del giardino? Avevamo talmente piroettato che quando ci siamo stese appiccicando le teste i platani ci giravano ancora intorno. Poi avevamo alzato le braccia tenendoci per mano e ci eravamo raccontate i nostri sogni. È come se stessimo girando ancora.
Shadi non è più bambina, è una giovane donna, che ama l'oppio. L'hanno ritrovata sopra un albero, aveva esagerato.
Shadi vive a Tehran, ha due fratelli, uno più grande, Babak, bello e buono, uno più piccolo, Arash, peloso e tremendo. Quando ti hanno fatto erano belli e innamorati, allora si sono messi di impegno. Poi è arrivato il mio turno, e insomma .... con Arash, a quel punto erano completamente sfasati. Fortuna che poi hanno separato le stanze, se no ci ritrovavamo in casa uno scimmione.
Shadi ha degli amici, sono cresciuti insieme, sono fulminati come o più di lei: Sara l'amica con cui è cresciuta, Maziar, Elham dai tanti amanti, Shahnaz quasi impazzita per come è morto il padre, Rahim, Siamak il pusher, Depression Ali che ascolta solo requiem e doom metal, Ashkan che tenta sempre di suicidarsi.
A Shadi piacciono gli uomini ma non ha ancora trovato l'amore:
- Tu perchè non ti innamori?
- Ci ho provato, ma non è successo.
- Come ci hai provato?
- Un giorno ho mandato ventidue sms d'amore a tutti i ragazzi che conoscevo. Due mi hanno mandato affanculo. Tre a cagare. Tre non mi hanno risposto. Altri tre mi hanno dato il numero di uno psichiatra.
E poi oggi non è giornata per flirtare. Tehran è scossa dal terremoto, la gente ha paura, scappa. Tutti i codardi e gli infami se la sono data a gambe. Confusione a casa, confusione in città , ovunque. Chi non ha paura, giovani e chi nulla può perdere, resta. E Shadi ha bisogno di oppio.
Mohabali ci porta in giro per questa città scossa in tutti i sensi, insieme a Shadi che si sveglia a casa e se ne va a cercare l'oppio. Un viaggio vero e proprio, con una scrittura che nella sua struttura stessa ricorda sia il terremoto che i trip.
Un bel libro ma soprattutto un libro che non ti aspetti: un libro di un'autrice persiana sul disagio di questi giovani uomini e donne che hanno perso, in tutti i sensi, i genitori, dove non c'è nè rivoluzione nè religione, solo una repressione carogna e violenta non diversa da quella che possiamo conoscere anche nelle nostre piazze, dove i sogni sono affidati ai ricordi da bambini o allo sballo, dove la musica è quella dei Kiosk.
QUI, grazie al traduttore Giacomo Longhi, la colonna sonora del libro...
Mahsa Mohabali
Non ti preoccupare
traduzione Giacomo Longhi
© Ponte33
pp125 €14,00
titolo originale Negaran nabash