Siamo convinti di leggere la sua biografia attraverso il ricordo, le lettere, il diario di Alexander von Wrangler messo in romanzo da Brokken. Invece è proprio la storia di Alexander che colpisce e rimane, di questo uomo fortunato e coraggioso. Noi conosciamo Dostoevskij dai suoi libri, molti lo hanno letto al liceo; Alexander è fotunato perchè al liceo lo aveva conosciuto di persona, Dostoevskij dieci anni più vecchio e una condanna a morte mutata all'ultimo in anni di lavoro forzato in Siberia. E Alexander, ventenne, sceglie di andare in Siberia, proprio dove Dostoevskij sta scontando la sua pena. Per l'avventura, per essere vivo. Coraggioso perché oltre a aiutarlo, sarà amico suo, forse l'unico.
È il ritratto di questi due uomini che, con tutti i limiti dei singoli e le peculiarità del tempo che vivono, riescono a vivere e ad essere vicini l'uno con l'altro, a trovare la voce, il tempo, il modo di crescere insieme.
Il giardino dei cosacchi
De Kozakkentuin
di Jan Brokken
tradotto da Claudia Cozzi e Claudia Di Palermo
progetto grafico xxystudio
404pagine, 18,50€