Paolo Cognetti alla MarcoPolo


Mercoledì 1 febbraio alle 20
Le otto montagne
di Paolo Cognetti, incontro con l'autore

Dialoga con l'autore Sabina Rizzardi
Poi in certi rari giorni di vento, in autunno o in primavera, in fondo ai viali di Milano comparivano le montagne. Succedeva dopo una curva, sopra un cavalcavia, all'improvviso, e gli occhi dei miei genitori, senza bisogno che uno indicasse all'altra, correvano subito lì. [...] Mia madre allora chiedeva che montagne erano, e mio padre si guardava intorno come orientando la bussola nella geografia urbana. Questo cos'è, viale Monza, viale Zara? Allora è la Grigna, diceva, dopo averci pensato un po' su. Sì, mi sa che è proprio lei.

Le otto montagne è una storia d'amicizia, è tante storie d'amicizia. Tra Pietro e Bruno, tra Pietro e suo padre, tra Pietro e la montagna. Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne, che abbiamo sopra la testa. Ognuno di loro, punti di cerchio che ha la forma del mandala, è proprio là che lo cerca.
La montagna, nella sua scarna bellezza, dura e selvaggia, segna l'anima per sempre, lascia l'impronta in chi vi è nato e in chi l'ha amata. Diventa una categoria dello spirito e, anche quando la si lascia in cerca di un altrove più conveniente, non ci si può staccare mai veramente da essa. Basta un suono, un profumo che si è risucchiati da lei, lontano dalla assordante città. È questo che capita ai personaggi di questo romanzo che non riescono a farne a meno, e vanno e ritornano, senza mai lasciarla veramente.

Paolo Cognetti (Milano 1978) ha pubblicato per Minimum fax "Manuale per ragazze di successo", "Una cosa piccola che sta per esplodere", "Sofia si veste sempre di nero" e "A pesca nelle pozze più profonde". Sul tema della montagna ha pubblicato "Il ragazzo selvatico". Su New York ha pubblicato "New York è una finestra senza tende", "Tutte le mie preghiere guardano verso ovest" e l'antologia di racconti "New York Stories".
Il suo blog è paolocognetti.blogspot.it

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