Arrivano le TALEE


Talee è un progetto d’arte di Beatrice Meoni che ha come tema i libri, la lettura e la propagazione naturale. Il progetto, costituito da un gruppo di opere che utilizza il libro come medium e da una performance, si sviluppa e si compone su più piani avvalendosi della partecipazione attiva di librai e lettori comuni. 
Le talee sono opere che adoprano i libri come supporto per la costruzione di piccole architetture di parole, piante e paesaggi in cui le pagine si mescolano ad elementi tridimensionali.
Il progetto si è spostato in modo rizomatico, di libreria in libreria, in varie città italiane: è partito dalla libreria Il Terzo Luogo di Sarzana per poi spostarsi alla libreria Martin Eden a Fucecchio, alla libreria Mardi Gras a Bolzano, alla libreria La Citè a Firenze, alla libreria Modo Infoshop a Bologna, alla libreria Koob a Roma, alla libreria Books in the Casba a Genova e alla libreria Nina a Pietrasanta.
Finalmente Talee arriva a Venezia alla libreria Marco Polo.
Il testo scelto per la performance a Venezia è La solitudine del maratoneta. Il libro di A. Sillitoe, uno dei suoi capolavori insieme a Sabato sera, domenica mattina, contiene nove racconti: il primo dà il titolo al libro e sarà la storia principale che verrà letta, la matrice. A questa matrice si aggiungeranno otto innesti dagli altri racconti dello stesso libro. 
Nove racconti, nove letture, nove voci, nove Talee che saranno esposte presso la libreria.

NOVE voci da La solitudine del maratoneta di A. Sillitoe
Sabato 3 Dicembre alle ore 16.00
presso Libreria Marco Polo

Ulteriori informazioni sul progetto presso il blog di Talee.

Il progetto è a cura di Sandra Burchi e la performance è a cura di  Virginia Galli e Luca Gradella.




A seguire alle ore 18.30
presso la Galleria Traghetto Venezia - Campo S. Maria del Giglio
inaugurazione della mostra
RACCONTI DI COSE

foto di Fabio Guadagni
dipinti di Beatrice Meoni

La Galleria Traghetto è lieta di presentare la mostra dal titolo “Racconti di cose”,
una doppia personale del giovane fotografo veronese Fabio Guadagni
e dell’artista performer Beatrice Meoni animati da un’idea espositiva comune:
raccontare gli oggetti della nostra vita trasformandoli in spunto di riflessione.




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