FLOW di Enrico Palandri

Sono un'ottantina di pagine l'ultima opera di Enrico Palandri ma non sono pagine di facile e rapida lettura.
Palandri in questo libro sembra fare i conti con il suo passato e presente di lettore e scrittore, indica alcuni dei suoi punti di riferimento e un modello per il raccontare, quello del fluire, il flow del titolo.
Il libro è organizzato in brevi capitoli che trattano il raccontare, le storie, il raccontare storie sotto molteplici punti di vista: un libro dedicato a chi ha fatto della lettura una parte imprescindibile del proprio tempo.
Le pagine che ho preferito, quelle dove mi sono rispecchiato e ho ritrovato la mia esperienza di lettore sono quelle del capitolo "Le relazioni personali e l'opera".
Leggere i libri è quindi incontrare persone. Parlarsi, amarsi, entrare in conflitto gli uni con gli altri fa parte della letteratura così come i libri si mescolano intimamente alla nostra biografia. Per questa ragione non si è sempre pronti per qualunque libro come non lo si è per qualunque incontro. 
E questo incontrare persone leggendo i libri ha anche un aspetto non secondario: è più importante leggere i libri che incontrare gli scrittori. Per quanto avvertiamo spesso, leggendo,  il desiderio di incontrare un autore [...] dobbiuamo sempre essere consapevoli che non c'è luogo in cui li conosciamo così bene come nella lettura delle loro opere, dove loro hanno rinunciato a ciò che caratterizzava la loro vita quotidiana e hanno sentito il richiamo del futuro.
Questo per me è ancora più significativo perchè io organizzo proprio gli incontri fra scrittori e lettori, le presentazioni dei libri: il pericolo che si ripeta quanto Montale affermava, (e che Palandri riporta) di aver sempre trovato gli scrittori deludenti negli incontri personali. Non sono d'accordo con Montale perchè c'è delusione quando c'è aspettativa: incontrare uno scrittore, per me, non è cercare le stesse emozioni o immergersi nelle stesse profondità dei suoi libri. Incontrare uno scrittore è principalmente rendergli omaggio, dirgli fisicamente, con la presenza, con la disponibilità ad ascoltarlo, dirgli grazie per quello che ha scritto.


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