Giorni fa mi era capitata sotto mano questa guida, My Biennale Guide 2012. Veniva distribuita gratuitamente durante i tre giorni dell'inaugurazione alla Biennale e ora la si trova in vendita "nelle migliori edicole e librerie".
La bellissima grafica a cura dei Tankboys la rende molto attraente.
Sfogliandola mi accorgo che le librerie segnalate in questa edizione sono La Toletta, Goldoni, Studium e Linea d'Acqua.
La mia ingenuità mi ha fatto pensare che dietro questo elenco ci fosse una scelta ponderata, un ragionamento, un legame con l'architettura.
Mando una mail alla redazione della guida dispiacendomi dell'esclusione di libreria Marco Polo e concludendo che "sono altre le librerie assenti dalla vostra lista e non è facile capire il criterio di selezione."
Ieri mi arriva la risposta, educata, dettagliata, spudorata.
Il succo è: per essere nella guida bisogna pagare, "le librerie che abbiamo pubblicizzato nella guida hanno
acquistato un nostro spazio pubblicitario a pagamento, che include 50 guide da poter distribuire in libreria."
Adesso capisco perchè libreria Marco Polo non è nell'elenco librerie (a queste condizioni non ci sarà MAI), ma perchè delle pubblicità vengono spacciate per informazioni?
Qualcuno può obiettare che questo fa sempre parte della mia ingenuità : è risaputo che molte guide domandano "oboli" agli esercizi commerciali per le segnalazioni.
Però, questa guida è pubblicata da LIGHTBOX, la stessa che pubblica anche la guida di Venezia (e di altre città ) My Local Guide. Di queste guide nel loro sito dicono "My Local Guide (MyLG) è una collana di guide turistiche diversa da tutte
le altre perché non è scritta dai viaggiatori ma dagli abitanti, con
l’obiettivo di sviluppare un nuovo modo di viaggiare e di visitare
le regioni d’Italia e le città d’arte."
Diverse da tutte le altre? Io, come misura precauzionale, le elimino dallo scaffale della libreria.
FVG - Fake Venice's Guides
lightbox