Storia della bambina che volle fermare il tempo di Jenny Erpenbeck

La serie di libri sulla scomparsa non รจ ancora finita, comincio a sospettare che non sia un caso. Dopo il libro di Deborah Willis e quello di Sarah Braunstein, ecco questo libro della tedesca Jenny Erpenbeck. Di lei avevo giร  letto "Di passaggio" che รจ l'ultimo romanzo che ha scritto, pubblicato in italia nel 2012. Adesso รจ uscita la traduzione di questo breve romanzo che รจ stato pubblicato in Germania nel 1999. "Di passaggio" รจ uno dei migliori libri che ho letto l'anno scorso, รจ un libro che continuo a consigliare e a vendere, per lo stile e per la storia: non รจ facile incontrare uno scrittore con una sua voce personale, che non segua mode facili e modelli da scuola di scrittura e che abbia anche qualcosa di interessante da raccontare. Leggendo "Di passaggio" ho capito di trovarmi di fronte ad un vero scrittore.
Per questo ho letto subito questo che รจ il suo primo romanzo, romanzo breve perchรจ sono appena 91 pagine. Ma ecco la sorpresa: avete presente gli strilli sulle copertine dei romanzi, quelle che dicono "Un libro che si legge tutto d'un fiato" ? Scordatevelo. Io ho dovuto leggerlo a piccole dosi. Poche pagine alle volta. Alcune parti lette e rilette. Leggere e chiudere il libro. E' una storia che disturba. E alla fine l'ho letto due volte.

"Quando la trovarono, era per strada di notte con un secchio vuoto in mano, lungo una via piena di negozi, e non disse nulla. Quando la polizia la prese in consegna, fu sottoposta all'interrogatorio d'ufficio: come si chiamava, dove abitava, chi erano i genitori, quanti anni aveva. Aveva quattordici anni, rispose la ragazzina, ma non sapeva il suo nome, e nemmeno dove fosse casa sua."

La ragazza viene portata in un istituto, una specie di orfanotrofio, dove vive e va a scuola.

Ma la ragazza รจ vuota come il suo secchio e non รจ capace di riempirsi: non ha memoria di chi sia e da dove venga ma non non ha nemmeno memoria di quello che le insegnano.
"[...] l'insegnante la lascerร  perdere, in quanto finirร  per accorgersi che la capacitร  di dimenticare insita nella ragazzina รจ superiore alla sua capacitร  di conservare all'interno della sua testa"
Volontariamente, non con disegno ma come impossibilitร  di fare altrimenti, di essere altrimenti, la ragazza si posizionerร  al gradino piรน basso della scala gerarchica dell'istituto: non รจ bella, non รจ intelligente, non รจ furba, non รจ cattiva. Un'opera inevitabile di mimetizzazione, uno scomparire pur essendo presenti.

Questo puรฒ bastare sia come accenno alla storia (in realtร  non รจ che succeda molto) sia per capire che la storia รจ disturbante. Ma non avete ancora letto come Erpenbeck ci racconta questo. La sua voce racconta con un voluto distacco, nessun coinvolgimento, un racconto a metร  strada fra l'entomologo che cataloga le specie di farfalle e il funzionario che redige un rapporto. Questo da quando entra nell'istituto. Una scrittura che sembra voler annullare il racconto, renderlo faticoso:
"In generale, รจ molto difficile per la ragazzina ricavare pensieri personali muovendo da qualcosa che ha visto, lo si รจ giร  notato piuttosto spesso in svariate ore di lezione. E se il pensiero deve addirittura diventare parola, indicare dunque qualcosa al di lร  di se stesso, anzi se deve diventare azione [...] al riguardo la ragazzina รจ tutt'altro che temibile. Inoltre, in questo caso specifico, se la ragazzina avesse voluto denunciare la cosa, sarebbe dovuta entrare nella sala insegnanti, nel luogo deputato per muovere accuse di questo genere - ma entrare nella sala insegnanti รจ impossibile per la ragazzina, anche se lo volesse non potrebbe, perchรจ la sala insegnanti รจ in fondo al corridoio a pian terreno, e questo corridoio sembra non finire mai, almeno questa รจ l'impressione che ne ha la ragazzina. La sala insegnanti รจ irraggiungibile per lei, tutte le volte che guarda in fondo al corridoio le vengono le vertigini."


Solo in pochissime occasioni sono riportati pensieri della ragazza, eccone uno:
"Il peso della mia vita aumenta. Ho costruito un palazzo sfarzoso, al di sopra di me. Il mio palazzo รจ di paglia. Si regge su una zampa di pollo, il pollo l'ho sgozzato io stessa. Quando c'รจ temporale, lo si sente ancora gridare. Io decoro il mio palazzo. Ne verrร  fuori uno splendido incendio".

Un libro che racconta di una scomparsa: una ragazza viene ritrovata ma non si sa chi sia, una ragazza si mimetizza nell'istituto, si nasconde agli occhi del mondo esterno, si nasconde dagli altri nascondendosi in se stessa. Questo nascondersi, questo scomparire al proprio interno diventerร  ancora piรน chiaro con il finale surreale: per tutto il libro l'autrice lascia indizi sulla vera "identitร " della ragazza, fa accenni che potrebbero far capire ma che solo alla luce della rivelazione finale diventano visibili.

Questo libro รจ stato letto anche come parabola della condizione umana nella DDR: l'amnesia e il mimetismo come condizioni per sopravvivere al regime comunista. Questa รจ una delle letture possibili, plausibile per la provenienza della scrittrice. Non penso che esaurisca le interpretazioni di questo libro: sono molti i motivi  e le occasioni che possono portare una persona a diventare la" ragazza vecchia" del titolo. Il titolo originale รจ infatti Geschichte vom alten Kind, storia della bambina vecchia (anche in inglese รจ stato tradotto con The Old Child) mentre il titolo scelto per la versione italiana riprende una delle frasi finali del libro, dove si parla appunto del tentativo della ragazza di "fermare il tempo".



INSTAGRAM FEED

@libreria.marcopolo