Aiuti alle librerie, il modello francese

Il ministro della cultura Aurelie Filippetti
Il ministro della cultura francese, Aurelie Filippetti, ha annunciato qualche giorno fa un piano di aiuti per le librerie.
Questo piano dovrebbe tramutarsi in legge prima dell'estate.
QUI e QUI si possono trovare due articoli in francese che riportano l'annuncio fatto al Salone del Libro di Parigi, QUI la stessa notizia riportata da La Repubblica.

Ci sono tre aspetti importanti di questo piano annunciato.
Il primo è l'entità dei fondi che si vogliono mettere a disposizione: in totale sono 9 milioni di euro.
Il secondo è la destinazione di questi fondi: 4 di questi milioni sono destinati alla trasmissione dei fondi di libreria, cioè serviranno a chi vuole aprire una nuova libreria per rilevare i magazzini delle librerie che chiudono. L'importanza di questo punto è cruciale per chi non pensa solo a conservare le librerie esistenti ma anche a quelle nuove che possono nascere.
Il terzo punto, meno evidente ma fondamentale, è che tutti questi fondi sono rivolti solo ed esclusivamente alle librerie indipendenti. Solo queste sono meritorie di aiuti. Alla faccia dell'Europa: se qualcuno mi viene a dire che non si possono fare discriminazioni fra diverse librerie, che se aiuti le indipendenti DEVI aiutare anche i franchising e quelle di catena perchè lo vuole l'Europa, mi ricorderò di questo ministro che riesce a fare della diversità francese un gran vantaggio per la cultura.

Da notare che in un paese come la Francia, dove il massimo sconto consentito sui libri è il 5%, si sente il bisogno di avere un mediatore indipendente per risolvere questioni fra diversi operatori della catena libraria; in Italia, con una legge sul prezzo del libro molto più larga nel concedere sconti, nessuno è incaricato di regolare e vigilare sui quotidiani aggiramenti a questa legge.

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