A SANTIAGO CON CELESTE di Giuseppina Torregrossa


Un pomeriggio ricevo la telefonata di Celeste, non la sento da mesi. Anche lei annaspa in una palude simile alla mia. Tra sospiri e lamenti, il desiderio si trasforma in progetto: "Facciamo il cammino per Santiago de Compostela?" lo diciamo contemporaneamente. Celeste fissa la data e acquista i biglietti dell'aereo.
Ora non ho più scuse.


Due pellegrine anomale, male assortite, abituate a una vita comoda, come gran parte di noi, nessuna esperienza di pellegrinaggi, Dobbiamo separare l'utile dal futile, che in aeroporto, l'una accanto all'altra [sembrano] due pappagalline con grandi e pesanti zaini gialli e verdi, e che sperimentano la posizione della pellegrina insofferente. Se all'inizio camminare è penoso e il cuore è duro come un macigno, a un certo punto un aroma resinoso di pino e un odore di cuccioli apre uno spiraglio a ospitare il cambiamento, che ha l'aspetto e l'effetto del mare.





A SANTIAGO CON CELESTE
di Giuseppina Torregrossa
design di Dario Zannier
pp 103, € 12,00
© Nottetempo

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