È mecoledì, e ancora non siamo nemmeno arrivati in Texas. Dormiamo sempre fino a tardi e poi andiamo a farci una nuotata, ma dovremmo darci una mossa se vogliamo raggiungere la California in tempo.
Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato si arriva in California, cioè in Paradiso. Non posso essere più che d'accordo, visto che in questo periodo quella terra calda mi chiama, ma in "Last days of California" con la parola paradiso si intende veramente IL Paradiso. Questa, infatti, è la meta del viaggio di Jess, voce narrante, ed Elise, sorelle di quindici e diciassette anni che con mamma e papà , partono dall'Alabama poiché sono tra gli ammessi della loro comunità , alla Seconda Venuta del Salvatore che, questa volta, giunge organizzatissimo con tanto di appuntamenti, ore e luoghi.
In "Last Days of California" succede il viaggio. La nostra famiglia americana si muove on the road in auto tra fast food e motel, mangia cibo spazzatura, è sempre connessa, spande soldi che tanto in Paradiso non occorrono più, fa stachi proseliti con volantini «Presto le sofferenze CESSERANNO!» e magliette CRISTO RE TORNERÀ! Non so bene se debbano conquistare nuovi cuori o convincersi che coloro che fanno la volontà di Dio avranno la vita eterna. Il padre ha appena perso il lavoro, una delle sorelle è bellissima e incinta, ma i genitori non lo sanno, l'altra, più in carne, è l'unica a sapere del bambino.
Nel telefonino della mamma una folla esulta.
«Cosa guardi?» chiedo.
Gira lo schermo verso di me ma sono troppo lontana. «L'hai visto questo tizio in Oregon?» domanda.
«Ha fatto la proposta di matrimonio con un video».
«No. Perché avrei dovuto vederlo?»
Le grida si spengono e si sente un tipo dire a una donna che la ama più della sua stessa vita. Poi dice che vuole passare il resto dei suoi giorni a cercare di renderla felice. Non dice niente di neanche lontanamente originale e lei, ovviamente, piange.
«Ha fatto la proposta di matrimonio con un video».
«No. Perché avrei dovuto vederlo?»
Le grida si spengono e si sente un tipo dire a una donna che la ama più della sua stessa vita. Poi dice che vuole passare il resto dei suoi giorni a cercare di renderla felice. Non dice niente di neanche lontanamente originale e lei, ovviamente, piange.
"Last Days of California", un romanzo di formazione on the road, racconta con voce empatica e vivace di un oggi americano e globale, brand e deserto ovunque, verso il momento sensazionale, attraverso occhi adolescenti. Se iniziamo poi dobbiamo continuare.
LAST DAYS OF CALIFORNIA
di Mary Miller
traduzione di Sara Reggiani
design di Raffele Anello
pagine 262 € 15,00
Edizioni Clichy