Che altro avrei potuto essere? So che questi interrogativi non mi porteranno a niente, ma credo sinceramente, anche se non capisco del tutto perché, che l'unica cosa che va oltre la mia banalità è proprio ciò che potevo essere, e non sono.
Nel suo primo romanzo, pubblicato qualche anno prima de "La tregua" e tradotto ora da Nottetempo, Benedetti mette in scena una specie di triangolo amoroso. Dalle tre diverse parti del libro, il diario di Miguel, la lettera della moglie Alicia e il racconto di Lucas, lo scrittore, scaturisce l'impossibilità di essere felici, la normalità dell'incomprensione, la mancanza di senso del vivere. Con diversi spunti di sarcasmo nel tentativo di mettere su carta quello che nella vita capita, Benedetti ha 33 anni quando "Chi di noi" viene pubblicato ed è sicuro dei suoi mezzi letterari e severo con l'umanità che conosce.
A un certo punto tutti e tre prendono una decisione.
[...] non ne posso più [...]. Ho preso una decisione nonostante i bambini.I figli uniscono, dicono (tra i felici) i più dotati di ingenuità . I figli vincolano, dicono, tra i disgraziati, quelli dalla stupidità più esaltata.
Per Lucas, lo scrittore, la vita sta nelle note ai suoi racconti.
12 Questo incontro, a differenza del precedente, ricalca in buona parte la realtà . Forse per questo è il più debole dal punto di vista letterario.
"Chi di noi" esce il 29 gennaio e quella specie di triangolo dei librai lo ha già letto, per lo più nottetempo, forse alzando gli occhi verso le boccucce dei propri angeli custodi. Benedetti è Benedetti.
Chi di noi
di Mario Benedetti
traduzione di Stefania Marinoni
pagine 115 €12
Nottetempo