Il silenzio del lottatore di Rossella Milone

Ecco un libro di racconti per chi si affeziona ai personaggi e che, per questo, di solito legge solo romanzi. La protagonista di questi racconti sembra, forse è, sempre la stessa persona; presa nei vari momenti della sua vita, da ragazzina ad adolescente a giovane donna fino a signora matura con il secondo marito.
 
Oltra alla protagonista, alcune cose si ritrovano in tutti i racconti.
Il doppio piano temporale vissuto e raccontato dalla protagonista in un alternarsi continuo, dal passato che porta a questo presente e indietro (nel primo racconto lei è ancora una bambina e il passato sono i ricordi della nonna del suo compagno di giochi). Oltre alla funzione narrativa, questo doppio tempo sembra ricordarci che quello che siamo non lo decidiamo adesso ma dipende dalla nostra storia, dalle nostre azioni passate.
La questione dello spazio privato della protagonista, in molti racconti esemplificato proprio nel letto, nel letto a due piazze che diventa troppo piccolo, che bisogna separare nei due materassi o abbandonare per ritrovare lo spazio dove respirare. 
Il non poter stare in equilibrio, inteso in senso fisico: queste donne (o la stessa, in età diverse) protagoniste dei racconti sono spinte da se stesse o dagli eventi a modificare l'equilibrio, sempre precario, in cui erano vissute fino ad allora: e allora sono le amicizie a finire o le storie d'amore. 
Non c'è consolazione nelle storie della Milone, solo vita, solo presa diretta dei sentimenti di uomini e donne di questi decenni. Una scrittura sempre tesa, onesta verso i protagonisti e verso chi legge: quando si parla di relazioni che finiscono, esperienza che tutti abbiamo fatto almeno quanto quella di nuovi amori, è facile scivolare in stereotipi, psicologia spicciola e ricette da posta del cuore. La Milone ci lascia lì, soli, con le conseguenze della nostra vita a domandarci fino a che punto noi siamo dei lottatori.
 

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