Disegnare il vento

Ernesto Ferrero si รจ impegnato in un'opera certamente onorevole: raccontare, in forma romanzata, la vita di Salgari, soprattutto dei suoi ultimi anni.
Il 2011 รจ stato un anno dedicato a Salgari (100 anni dalla morte) e quindi era anche il momento giusto per pubblicare un libro su Salgari
Le vicende possono essere piรน o meno note, molti aspetti della vita di questo autore mi erano sconosciute fino a pochi mesi fa, mi ero sempre interessato delle sue opere e dei suoi eroi piรน che del creatore di questo stupefacente mondo.
L'idea che sta alla base del libro รจ di offrire le informazioni che si troverebbero in una biografia ma tramite un racconto a piรน voci: c'รจ Salgari stesso, sua moglie, i figli, i vicini, una sua giovane "allieva", tutti che raccontano una parte, che portano un nuovo tassello per conoscere questo scrittore.
Il contenuto รจ sicuramente interessante, ma il libro non riesce a prendere il volo, anzi il vento. C'รจ un qualche timido tentativo di modificare lo stile a seconda di chi sta raccontando la sua parte di storia, ma รจ solo un accenno. Il tutto rimane un po' troppo monocorde. E ha il sapore del costruito a tavolino.
I tratti migliori, quelli piรน gustosi, sono quando Ferrero fa parlare Salgari di un suo contemporaneo, che muore pochi anni prima, Edmondo de Amicis. E poi quando sempre gli fa esporre le sue idee sulla nuova invenzione che in quegli anni sta cominciando a dilagare, sia come prodotto che come produzione: l'automobile. E' una pagina toccante la sua descrizione della visita alla fabbrica delle automobili.
Se devo pensare a tutto quello che ho letto su Salgari in questo anno, penso che la cosa migliore l'abbia detta Paco Ignacio Taibo II: nessuno che in gioventรน abbia letto i romanzi di Salgari sarร  mai razzista. Non si puรฒ crescere avendo come eroi un principe malese, un guerrigliero filippino, un cacciatore bengalese e poi diventare razzisti.


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