INCISO รจ una nuova rivista,
realizzata dai ragazzi del laboratorio Artefici, un laboratorio
sperimentale rivolto ai giovani a cura della Fondazione di Venezia.
"INCISO รจ un tentativo di
esplorare il mondo dell'arte di Venezia e Mestre, un percorso
attraverso le sue mutazioni ed evoluzioni" (dall'editoriale di
questo numero)
Giovedรฌ 31 maggio alle 17
presentazione della rivista presso la sede della fondazione
(Dorsoduro 3488/u, QUI la mappa).
All'interno di questo numero zero, un
articolo a cura di Giulia Sambo รจ dedicato alle librerie a Venezia.
A Venezia esistono delle librerie
nascoste o che sfuggono allo sguardo, dietro l’angolo di una calle
o nel via vai dei turisti. Per trovarle ci vuole una cartina, per
scoprirle basta staccarsi dai fiumi di gente, fermarsi ad osservare,
prendersi del tempo ed entrarci. Ci si lascia alle spalle il chiasso,
le maschere e i souvenir per accedere ad un luogo magico. Nel
silenzio, fra le pile di libri, questi luoghi parlano di e con
Venezia, vivono e cambiano con essa.
Sambo descrive tre librerie: Acqua Alta
di Luigi Frizzo, Bertoni di Alberto Bertoni e infine libreria Marco
Polo. Eccola:
«Proponiamo quello che a noi piace,
se cedessimo ai non libri e alle mascherine aumenteremmo la crisi e
allontaneremmo i nostri clienti». Secondo Claudio Moretti, libraio
della Marco Polo, a Venezia si puรฒ rimanere sul mercato in tanti
modi, ad esempio passando da libreria a cartoleria. Lui perรฒ ha
fatto una scelta: tiene solo libri ed espone oggetti che gli
piacciono, senza scopo di vendita. Aperta nel 2002 in Sestiere
Cannaregio, la Marco Polo nasce come libreria di viaggio, una tra le
piรน specializzate d’Italia. La concorrenza della tecnologia e
l’insufficiente bacino d’utenza la costringono alla metamorfosi;
nella sua trentina di metri quadri oggi raccoglie libri nuovi, usati
e fuori catalogo, in italiano e in lingua straniera. «Noi siamo per
le scelte nette: ci caratterizzano, facilitano la vita a noi e ai
nostri clienti». Dal 2010 dispongono di tutto il catalogo della
Minimum Fax e da poco hanno aggiunto Nottetempo e Due Punti Edizioni.
I clienti habituรฉ italiani e stranieri contano di non trovare
variazioni nell’offerta.
Tra le proposte appena uscite
Claudio seleziona titoli alternativi ai best seller e non aderisce
alle campagne promozionali imposte dagli editori, in quanto ritiene
che sia «un modo assurdo di trattare il libro». Cerca di leggere
tutto quello che arriva per essere a conoscenza di ciรฒ che vende,
recensisce ciรฒ che considera piรน interessante e lo pubblica sul
blog della libreria. Claudio cura personalmente questo spazio web e
lo utilizza prima di tutto per comunicare il suo pensiero critico e
fornire spunti di qualitร , un’opinione terza rispetto alle
recensioni di copertina. I riscontri positivi sulle vendite sono
arrivati soltanto in un secondo momento, quasi inaspettati.
D’altronde la Marco Polo รจ costretta a sfruttare le potenzialitร
dell’e-commerce (commercio elettronico) perchรฉ รจ impensabile che
il suo mercato si esaurisca entro Venezia. Sul blog vengono poi
segnalati gli incontri con l’autore e le iniziative culturali
promosse dalla libreria. «Ci siamo sempre sentiti stretti nel
proporre cose che siano nate e morte a Venezia; preferiamo optare in
generale per gli autori che ci piacciono, non solo veneziani». Per
Claudio essere fedeli a ciรฒ che piace in un modo o nell’altro
ripaga sempre.
Gli spazi limitati hanno spinto la
libreria ad avviare delle collaborazioni con alcune realtร
veneziane, tra cui Metricubi, per le presentazioni di autori minori e
il Laboratorio Morion, dove si discutono opere di attualitร e saggi:
ciรฒ significa qualche vendita in meno in negozio in cambio di
qualche presenza in piรน ad un appuntamento culturale. Claudio รจ
un’esplosione di idee e attualmente sta pensando di avviare un
progetto di studio e lezione con l’autore nei licei ed istituti di
Venezia, non per promuovere libri ma per «creare interesse intorno
ad un argomento, seminare qualcosa, aprire la strada ai talenti che
si nascondono tra i banchi di scuola».
In libreria il via vai di clienti
aumenta e il tempo che abbiamo a disposizione per l’intervista sta
per finire. Ad un certo punto un ragazzo ci interrompe e consegna una
borsa piena a Claudio «Ecco il pane, dovrebbero venirlo a ritirare
tra poco». «Ok, benissimo, io sono qui». La Marco Polo รจ un posto
per leggere sorseggiando del the, curiosare, chiacchierare ed
imparare. All’occasione diventa anche un luogo di scambio di pane,
frutta e verdura. Se l’idea piace… perchรฉ no?
A Venezia esistono delle librerie
nascoste o che sfuggono allo sguardo, dietro l’angolo di una calle
o nel via vai dei turisti. Una volta le ritenevo dei semplici negozi,
dopo questa ricerca ho scoperto che sono molto di piรน. Chi mi ha
accolto sulla porta mi ha regalato il suo tempo, senza se e senza ma.
Immediatamente mi ha considerata una persona, non una cliente. Non ho
dovuto giustificarmi con «sto solo dando un’occhiata», mi sono
sentita subito a mio agio. Ho visto poche monete e banconote, ma ho
ascoltato idee e sentito tante risate. Non direi di aver dato
un’occhiata alla merce, piuttosto di essermi persa tra libri ed
oggetti dal valore aggiunto. Ho registrato storie, non resoconti. Ho
assaporato la grinta di una proposta controcorrente, a prescindere
dal suo esito finale. Ho parlato con adulti che guardano fiduciosi al
mondo dei giovani. Non mi sono riempita le orecchie di discorsi
pessimistici sul presente. Mi sono sentita dire che fare ciรฒ che
piace fa la differenza. Oggi ho conosciuto qualcuno che mette ancora
la passione al primo posto.
A me รจ piaciuto questo racconto, mi
piace una libreria se puรฒ essere raccontata cosรฌ: รจ la
soddisfazione di non aver sprecato il proprio lavoro.