Sono arrivati tre nuovi titoli della collana Occhi aperti su Venezia dell'editore Corte del Fontego.
In realtà uno dei tre è la versione in inglese di un libro già pubblicato in italiano, Caro turista, di Paolo Lanapoppi: ecco quindi Dear Tourist, rivolto espressamente a far capire ai turisti qual è il loro impatto su una città come Venezia. Questo libro è già stato venduto e letto da moltissimi veneziani e speriamo che possa in qualche modo incidere anche sulla popolazione di vacanzieri che prendono d'assalto questa città.
Gli altri due libri sono invece delle novità, entrambe della serie rossa, quella di denuncia.
Un libro è a cura di un giornalista molto noto a Venezia, Alberto Vitucci, che nel breve volgere delle 36 pagine del suo libro Nel nome di Venezia ci regala (?) una sintetica storia delle nefandezze fatte e tentate nel nome e a danno di Venezia, a partire da Expo 2000 fino ad arrivare alle privatizzazioni e vendite di palazzi dei giorni nostri. E' un tema che richiederebbe maggior spazio per una trattazione esauriente ma ha il grande merito di mettere in fila tanti episodi, che Vitucci ha seguito in prima persona come giornalista, fra loro distanti nel tempo, con diversi risultati, sotto diverse amministrazioni ma tutti con un denominatore comune: grandi interessi economici schermati da un presunto interesse superiore di Venezia. Come recita il sottotitolo: "grandi opere e soliti nomi".
C'è già abbastanza per arrabbiarsi.
Ma non potevo immaginare cosa mi aspettava dalla lettura dell'altro libro: Imbonimenti.
L'autrice è Paola Somma, che ci aveva già condotto attraverso quella città meravigliosa che si chiama Benettown, e questa volta ci parla delle trasformazioni in suolo edificabile di parte della laguna. Finchè si parla delle opere passate e presenti, come fa Vitucci, o degli imbonimenti delle barene per la zona industriale di Margehra o per l'aeroporto, come nella prima parte del libro di Somma, va tutto bene, cioè sono cose che si sanno, magari non in tutti i dettagli ma sono notizie risapute, in alcuni casi sono storia. Ma quando nel libro di Somma ho iniziato a leggere di progetti per rendere edificabili parti della laguna a scopo residenziale perchè Venezia "avrebbe bisogno di spazio", mi è venuto male: il pregio di questo libro è proprio quello che dà il titolo alla collana, è un vero e proprio occhio aperto su quello che sta accadendo a Venezia, connettendo fenomeni fra loro scollegati per dargli un senso compiuto; e questo senso non mi piace per nulla.