Il titolo รจ Amianto, il sottotitolo "Una storia operaia", la copertina non lascia dubbi, amianto in primo piano sullo sfondo un volto con la protezione per respirare in ambienti pericolosi.
Eppure il titolo e la copertina ingannano, รจ il sottotitolo che ci dice cosa troveremo dentro al libro. Una storia operaia, una storia di un operaio, un operaio specializzato, saldatore, tubista, trasfertista (se non sapete cosa significano questi termini, รจ un motivo in piรน per leggere il libro) raccontata dal figlio.
Certo, รจ l'amianto che farร ammalare questo operaio e la sua malattia lo farร morire poco tempo dopo la pensione. E' l'amianto a cui รจ "esposto" la causa della sua morte: Prunetti ce l'ha, e a ragione, con questo participio passato, come se l'essere esposto velasse le vere responsabilitร . Sarebbe piรน giusto dire che รจ stato ammazzato con l'amianto.
Certo, questo รจ un libro di denuncia, delle condizioni di lavoro non sicure e quindi di sfruttamento che ha dovuto subire non solo il padre ma un'intera generazione di operai, intere zone d'Italia per la vicinanza al limite dell'assurdo fra materiali e produzioni nocive e persone, abitazioni, paesi.
Ma per tutte le pagine, fino alla fine, quello che sta sopra tutto, quello che lo fa diventare un bel libro e non solo un libro di denuncia, รจ il rapporto fra il figlio che รจ la voce narrante e il padre che seguiamo solo in quello che รจ la visione che il figlio ha di lui: non ci sono altre voci, altre testimonianze sulla vita di questo operaio se non quelle del figlio, prima un piccolo bambino, poi un ragazzetto, giovane adolescente, universitario e per finire uomo maturo che segue l'agonia del padre.
I sentimenti di questo figlio, l'amore verso suo padre e l'orgoglio di avere e avere avuto un padre cosรฌ, un operaio, che sapeva costruire le cose, che considerava immorale non lavorare: sono i sentimenti di questo figlio a ridare spazio e dignitร ad una classe operaia che sembra scomparsa.