La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker

Quando vieni martellato dalla pubblicità di un libro, quando sulla stampa te lo descrivono come un capolavoro, quando ai librai viene proposto come "il libro consigliato dai librai", io inizio ad essere diffidente.
Per ora non l'ho letto e non lo consiglio, però ho trovato chi lo può fare per me, una lettrice che l'ha letto in Svizzera, nella versione originale francese.

Su da noi a Ginevra non si legge altro (e vorrei ben vedere, è la prima cosa esportabile che hanno prodotto dal tempo degli Swatch).

Questo libro l'ho preso per mia figlia (la sovracopertina diceva che aveva vinto un premio per letteratura assegnato dai ragazzi), perché leggesse qualcosa in francese.
Poi l'aereo ritardava e l'ho iniziato io. E non l'ho più mollato.

Bel francese, migliore di quello che si legge sui giornali o si sente in tv.

E' un misto tra una saga all'americana, un giallo nordeuropeo, un manuale di scrittura creativa, una spietata critica all'editoria moderna, quindi ognuno può trovarci ciò che cerca. L'autore trascina con sè il lettore, con andate e ritorni temporali, riosservando la stessa scena da punti di vista diversi a distanza di capitoli (forse questa è la cosa che mi ha divertita di più) svelando sempre nuove interpretazioni. Spesso tornavo indietro per rileggere la descrizione precedente dello stesso fatto, quindi leggevo contemporaneamente due parti diverse del libro. Due segnalibri: rarissimo.

Non ricordo come finisce, ma non importa.

E' un buon libro? Non so. Ottimo in lingua originale per i ragazzi che studiano francese, come lettura estiva. Questo oso consigliarlo.


Dimenticavo.
E' in effetti soprattutto/anche una storia d'amore. Così stucchevole che si può  tralasciare con garbo. Ma chi cerca l'amore travolgente ecc.  ecc. trova pure quello.



Courtesy by Lettrice Anonima

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