BRUNO, nuova libreria a Venezia

Quando una libreria chiude si alzano lamenti, i librai si stracciano le vesti, i lettori sono in lutto.

Quando una libreria apre bisogna festeggiare, stappiamo le bottiglie migliori (magari il maiale grasso lo lasciamo stare, preferiamo un bel piatto vegetariano), che festa sia per questa nuova libreria, BRUNO, e per questi due nuovi librai, due coraggiosi, incoscienti, entusiasti librai.
QUI il loro sito e QUI un'intervista ai librai.

Che libreria è questo BRUNO?
Non vi do tante spiegazioni, se volete ci andate: se siete veneziani dovete passarci, in Calle dell'Avogaria, fra San Barnaba e San Samuele. Se non siete veneziani, prima o poi a Venezia ci passate e allora è meglio che vi facciate un appunto sull'agenda, questo luogo vale una visita, non è in una strada di passaggio ma è vicino a tutto quello che c'è ancora di vivo (non imbalsamato) a Venezia: S. Margherita, le università, la zona che va da S. Marta alla Giudecca.

Ma che libri si possono trovare da BRUNO?
Vi faccio un esempio, ecco i due libri che ho comprato il giorno dell'inaugurazione.

Del primo, "Will happiness find me?" ho riportato una pagina a caso, tutte le pagine riportano frasi,  come scritte con gesso su una lavagna, con quesiti dal sublime al ridicolo e ritorno. Autori Peter Fischli e David Weiss, editore Koenig Books









L'altro libro "Preston Bus Station: Lost and Found" sono solo fotografie in bianco e nero degli oggetti ritrovati in questa stazione degli autobus, edizione di 150 esemplari.

Solo due esempi, due libri che mi hanno colpito e che ho desiderato avere/leggere/collezionare.

Posso immaginare l'esistenza di persone non interessate a questo genere di libri. Circa metà della popolazione adulta italiana non è interessata ai libri in genere, di qualsiasi tipo, quindi il mercato a cui si rivolge questa libreria è particolarmente limitato, è una nicchia nella nicchia dei lettori.

Eppure BRUNO è nato, c'è una nuova libreria  in città. Forse i due librai non hanno fatto un business plan, nemmeno indagini di mercato per vedere il bacino di utenza della loro libreria: se l'avessero fatto, forse non avrebbero aperto. Loro stanno facendo qualcosa che a Venezia non c'era, stanno offrendo dei libri che finora a Venezia non si potevano acquistare in libreria (se non in occasioni preziose come quelle di The Book Affair), non stanno andando incontro ad una domanda ma la stanno stimolando con un'offerta inconsueta e provocante. La sola esistenza di una libreria del genere aumenta l'offerta culturale della città, a vantaggio dei pochi che ancora abitano, dei molti che ci passano un po' di anni a studiare e dei moltissimi che ci arrivano per pochi giorni.

Grazie BRUNO e in bocca al lupo!

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