Variazioni, dicevo, perchรจ sono quattro le parti del libro, la prima, la piรน lunga dedicata a Zena, la seconda piรน corta, a Nicola, e poi, in decrescendo di lunghezza, c'รจ Mattia e per ultimo Federico. Quattro giovani, quattro storie.
In comune hanno tanto: sono tutti di Urbino, questa cittร del centro Italia dove l'autore รจ nato e lavora. Non รจ il posto che si adatta o meno a una storia, รจ la capacitร di chi scrive di ospitare la vita dei suoi personaggi da qualche parte e Alessio Torino ci riesce.
I quattro, Zena, Nicola, Mattia e Federico, hanno in comune una storia di due sorelle, Ester e Bianca, morte di overdose anni prima dello svolgersi delle quattro storie ma che, con la loro morte, hanno segnato varie generazioni di urbinati, quella dei genitori, dei figli e dei nipoti.
Ester e Bianca sono le figlie di Dorina, la vecchia ormai andata con la testa che abita di fronte all'appartamento dove Zena vive con i genitori e un fratello.
Ester e Bianca sono le cugine grandi di Nicola.
Ester e Bianca sono le protagoniste di un romanzo che Jaco, amico di Mattia, non scriverร mai.
Ester e Bianca sono state trovate morte sulla panchina dal nonno di Federico.
Ma Zena, Nicola, Mattia e Federico hanno qualcosa di piรน in comune: sono tutti in un particolare momento della vita, quando uno si domanda "ma che ci faccio io qui?" e qui non รจ Urbino, รจ il mondo, la vita. Quale senso abbia questa vita, per cosa siamo nati, cosa ci puรฒ finalmente farci sentire "pieni".
Per Zena i primi sintomi di disagio sono interpretati come rifiuto di una facoltร , economia, che non le interessa. Ma quando, dopo aver cambiato ed essersi iscritta ad archeologia, dopo aver capito che questa era la facoltร che voleva, le materie che voleva studiare, dopo aver visto che questo passaggio non le aveva causato alcun problema in famiglia, il disagio invece di scemare aumenta e Zena si sente mancare.
Per Nicola รจ diverso. Alla sua domanda ha dato la sua personale risposta e ha deciso di farsi frate. E cosรฌ รจ come se il disagio del non aver risposte lo avesse trasmesso a tutte le persone a lui vicine, genitori e amici che non sanno darsi nรจ una ragione nรจ pace per la sua scelta.
Per Mattia il momento รจ ancora diverso: non รจ all'inizio, come per Zena, non ha giร trovato, come Nicola, ma รจ quando forse รจ troppo tardi. Mattia รจ scappato da Urbino, dalla sua famiglia. E' un professionista affermato, vince premi, guadagna bene, nella sua bella casa di Vienna ha moglie e due figli. Epure vorrebbe morire per non sentire piรน.
Federico, infine, รจ piccolo, non sa ancora nulla, non รจ ancora arrivato alla domanda ma forse ha giร la risposta.
Quattro variazioni sullo stesso tema, il momento in cui ci si pone la domanda sul senso della propria vita, una vita che puรฒ finire in una notte su una panchina nel parco della Fortezza di Urbino come รจ stato per Ester e Bianca.
Questa รจ la storia o, meglio, le storie. Poi c'รจ la scrittura.
C'รจ Urbino, ambientazione di vite e omaggio dell'autore, ma c'รจ anche una Urbino che Zena scopre un po' alla volta: la descrizione dettagliata di quello che le sta intorno รจ l'epifania di un paesaggio che prima non notava, la metafora del fatto che lei sta aprendo gli occhi alla vita e non sa se le piace anche lei รจ tentata di "fare l'apnea dentro la propria vita".
C'รจ la delicatezza, l'empatia con questi quattro ragazzi, quattro facce che potrebbero essere quelle nostre, dei nostri amici, dei nostri figli, persone normali, che da fuori pensi di conoscere ma che solo uno scrittore ci puรฒ, con i suoi poteri quasi magici, svelare e anche senza capirli ti rendi conto che mentre leggi sei lรฌ che vibri alla loro stessa frequenza.
