Non mi dilungherò molto questa volta, perché abbiamo la possibilità d'ascoltare viva vox "Critica portatile al visual design", il prossimo Venerdì 13 Giugno.
Dürer-Disney
Barbie-Parmigiano
Manuale di Storia dell'arte-"Mi piace" social
Magazine di moda-Libro di chimica
Quotidiani-Blogger
Layout-Tavola apparecchiata
Cesare Lombroso-O.J. Simpson
Duomo di Piacenza-Sponsorizzazioni
Svastica-Marchio
Sms-Geroglifici
Font-Guardaroba
Bauhaus-Facebook
Zigomi delle donne chic-Grazie dei caratteri
Rotolo-Scrolling
Layout-GravitÃ
"Polifilo" di Aldo Manuzio-Pubblicità di un'automobile
Cover di "Arancia meccanica" della Penguin-Merendine
Vampiri di True Blood-Coco Chanel
Funzione-Intenzione
Riproduzione-Produzione
e avanti ancora con, da una parte, la curiosità e le domande che cominciano a germogliare in noi lettori, in noi consumatori d'immagini e, dall'altra, con l'intenzione di raggiungerci in tanti, da parte di colui che possiede le risposte e produce le immagini, poiché, come salta all'occhio, nel visual design ci siamo dentro sino al collo, ma da autodidatti e senza adeguati strumenti per capire, ad esempio, che le storie dei caratteri tipografici sono anche lo specchio del mondo, nel quale la purezza è quasi sempre ideologica, il meticciato è la norma.
I mass media sono, infatti, allo stesso tempo, sistemi di diffusione e di censura la cui forza è principalmente di natura estetico-retorica. È quindi chiaro che capire il visual design non serve solo ai grafici, ma è uno strumento più ampio, in un'epoca in cui tutto ciò che ci circonda è progettato per essere visto secondo certe intenzioni. Per informare, raccontare, sedurre.
Dato che questo è un libro incantevole, per bellezza e qualità , cominceremo, allora, dall'inizio con la prima domanda. Che cosa significa guardare?