Paratesto:
Iniziare a leggere "Il libro dell'estate”
il primo giorno in cui sembra davvero che l’estate sia alle porte non
ha prezzo. E’ quello che io definisco un segno del destino, la perfetta
aderenza tra letteratura e quotidiano. Poi, la porta d’ingresso al libro
è uno splendito panorama, l’acqua cheta, due figure in barca che
potrebbero essere le protagoniste del racconto (o forse no perché una
pare un cane) e un colore giallo come il sole d’estate, che ti fa amare
la vita come se non ci fosse un domani.
Testo:
Questo libro mi è piaciuto a partire dal
titolo originale, quel “Sommarboken” dal sapore esotico che però
rimanda al titolo del libro scelto per l’edizione italiana.
Sofia e la nonna vivono in una piccola isola di un arcipelago, sullo sfondo, impalpabile, la presenza del padre che pare aleggiare sopra di loro, a volte minaccioso a volte protettivo.
Il rapporto tra Sofia, la bimba, e la nonna è molto particolare. Si scambiano continuamente il ruolo del controllore e del controllato. A volte sembra essere la nonna la più capricciosa delle due, con Sofia che cerca di riportarla all’ordine.
Sofia e la nonna vivono in una piccola isola di un arcipelago, sullo sfondo, impalpabile, la presenza del padre che pare aleggiare sopra di loro, a volte minaccioso a volte protettivo.
Il rapporto tra Sofia, la bimba, e la nonna è molto particolare. Si scambiano continuamente il ruolo del controllore e del controllato. A volte sembra essere la nonna la più capricciosa delle due, con Sofia che cerca di riportarla all’ordine.
Eppoi l’isola, che sembra pulsare di
vita propria, come fosse un’organismo unicellulare, elementare che
ospita le due protagoniste ed interagisce blandamente con loro, sempre
sullo sfondo. L’isola è a tutti gli effetti un personaggio. A volte
selvaggio e a volte placido, con un compito formativo nei confronti di
Sofia.
Ho recepito questo libro come se fosse
una breve raccolta di racconti. Non c’è una trama vera e propria, c’è
invece un susseguirsi di scene quotidiane, più o meno “normali” in cui
la nonna e Sofia interagiscono tra loro e, raramente, con qualche ospite
esterno. La somma di questi brevi “racconti” ci restituisce un ritratto
di un processo di crescita, quello di Sofia, e della serena guida della
nonna.
Non è detto che le vendite siano un
segnale di ottima qualità, ma 12 edizioni di un libro pubblicato agli
albori della vita della casa editrice Iperborea penso vogliano dire pur
qualcosa.
Coordinate:
Iperborea mi ha abitutato bene. Sono entrato nella Libreria Marco Polo a Venezia per compare un paio di titoli di questa casa editrice. Ero
indeciso, insomma, sono circa 228 in questa collana. Allora ho chiuso
gli occhi e ne ho presi due a caso. Il primo che ho deciso di leggere è
appunto “Il libro dell’estate”. E Iperborea non mi ha deluso nemmeno
questa volta.
Voi ce l’avete presente la lingua
svedese? Avete presente i suoni, ma soprattutto le parole, come sono
scritte? Ecco, io ce l’ho presente e mi spaventa. Per cui ringrazio
Carmen Giorgetti Cima di aver tradotto questo libro leggero nell’anima
in una lingua che mi ha permesso di leggerlo. La prossima volta che
torno a Stoccolma vedo di comprarmene una copia in lingua orginale da
affiancare alla traduzione, magari mi faccio bello con gli amici dicendo
che l’ho letto in svedese e poi ho voluto vedere com’era la traduzione
italiana.
Come di consueto, quando non conosco un autore, preferisco che sia la stessa casa editrice a presentarlo.
Nata a Helsinki nel 1914 da padre scultore e madre illustratrice, appartiene alla minoranza di lingua svedese ed è considerata “monumento nazionale” in Finlandia, dove nel 1994 le celebrazioni per il suo ottantesimo compleanno sono durate un intero anno. È nota in tutto il mondo per i suoi libri per l’infanzia, la serie dei Mumin, apparsi per la prima volta nel 1946, tradotti anche in Italia e portati sullo schermo con grande successo negli Stati Uniti. È a partire dagli anni Settanta che ha iniziato a rivolgersi con lo stesso spirito, ironico e sottile, umano e poetico, anche agli adulti con una decina di libri, di cui quattro pubblicati in Italia, pur continuando a coltivare il filone dei libri per l’infanzia. È scomparsa nel giugno 2001.
Courtesy by Gianluigi Bodi // Senzaudio