Pim. Sedici anni. Piange spesso senza
perché. Chi gli sta vicino ha fatto l'abitudine a quelle lacrime che
sgorgano all'improvviso, inadatte alla situazione, inattese e
ingiustificate. Apprendista macellaio, il migliore, alto, snello,
con le mani da pianista, non da macellaio […] con dita
affusolate, ossute, agili. Al Centro di Formazione per
Apprendisti di Ploufragan, gli aspiranti macellai fumano di
nascosto e l'odore del tabacco freddo sulle dita si mischia a quello,
acido e metallico, del sangue, senza che nessuno dei due riesca a
nascondere l'altro. Nei sogni di Pim gli odori sono tenaci, si
attenuano solo qualche minuto dopo il risveglio, quando immerge le
dita in una tazza di caffè. All'inizio
Pim non desidera diventare macellaio, vuole solo andarsene da scuola
e guadagnare un po' di soldi, affittare un monolocale in centro per
portarci le ragazze - tutti sognano di darsela a gambe, di
abbandonare Ploufragan e i suoi undicimila abitanti -,
di avere la propria macelleria,
magari a Parigi, come quelle di un tempo, le cui vetrine erano
dipinte di rosso sangue.
Stage.
Tempo di prova nella macelleria Morel di Ploufragan, Pim è il
migliore. Non ha paura di nulla, tranne che di mettersi a piangere,
senza motivo, davanti al proprietario. Non ha paura di
niente e ha fretta. Di riuscire, di guadagnare soldi, di vivere la
sua vita. La carne diventa la
sua missione, prosciuga il desiderio, il tempo e lui è il suo
cavaliere macellante.
Sulla scapola destra ha una costata tatuata, di un rosso
vermiglio intenso e realistico,
io mi sono immaginata la costoletta di Roy Lichtenstein; le ragazze,
quella costata, se la mangiano e lui, tra le mani un corpo
vivo e danzante, non può fare a
meno di sezionarlo, con gli occhi e a voce. Le sue mani passano da
una carne all'altra: il garretto, la costoletta, il filetto
[…]. Pim posa le dita sulle tempie della ragazza, pulsano.
Il mattatoio. Idea
“folle” parte prima. Nel corso dell'anno sono previste due
visite per gli apprendisti […]. É
nei mattatoi che ogni notte sbarca la plebe animale.
Là , dove tutto è sospeso, tempo,
vita e bestie, Pim
pensa di riconoscere René, il maiale René. Ha inizio la
metamorfosi, per vedere
che effetto fa, che effetto fa fare la bestia.
L'allevatore. Alla fine del primo anno […] tirocinio di un mese […]. Pim ci andrà volentieri perché in effetti un macellaio senza mucche è un uomo astratto. La mucca si chiama Culotte. Idea “folle” parte seconda. Mucca ti amo tanto da mangiarti. […] Bisogna amare le bestie che ci insegnano a morire.
L'allevatore. Alla fine del primo anno […] tirocinio di un mese […]. Pim ci andrà volentieri perché in effetti un macellaio senza mucche è un uomo astratto. La mucca si chiama Culotte. Idea “folle” parte seconda. Mucca ti amo tanto da mangiarti. […] Bisogna amare le bestie che ci insegnano a morire.
Parigi.
Sull'insegna sopra la vetrina dipinta in lettere dorate si legge: Pim
Macelleria. Pim,
macellaio, il migliore, prospera. La
carne è un tesoro, il tesoro delle bestie che gli uomini si
strappano. Per un pezzo di carne si ucciderebbe, e del resto si
uccide. Di ritorno da
Rungis, il più grande mercato di prodotti freschi d'Europa, mentre
si accinge a lavorare la montagna di carne acquistata, idea “folle”
parte terza, con il
cervello infiammato dalla carne […], meglio di Pinocchio nel ventre
della balena.
Studio.
Il macellaio Pim sa tutto della carne, le sue opinioni contano; legge
come taglia la carne, con applicazione e accanimento. Pim è un uomo
semplice e buono che si annulla completamente nelle sue attività , il
più vicino possibile ai suoi compiti, mondatura della carne e
lettura – Pim si identifica.
Donne.
Si adattano alla
stranezza amorosa di Pim che sembra provare più piacere a cucinare
il coniglio con la mostarda – cucinare per loro del resto – che
ad andare a letto insieme. È che non può immaginare il minimo
commercio sessuale prima di aver preparato un'entrêcote
alla griglia o una faraona arrosto.
Che
cosa può fare il miglior macellaio del mondo per la carne? Idea
“folle” parte quarta. Pim
libererà la macelleria, condurrà la battaglia finale, affronterÃ
la carne. Rientra in
scena Culotte, la mucca.
Flash.
Sono stata volutamente sibillina circa gli esiti delle idee “folli”
di Pim, che potrebbe essere diventato un macellatore seriale o un
liberatore seriale; vorrei leggeste Come
una bestia, sia chi
gli animali ha scelto di non mangiarli, sia chi li mangia. Non è un
libro pro-vegetarianesimo e nemmeno pro-consumo di carne, sicuramente
non di cucina. Come una
bestia è un romanzo,
che attraverso Pim, il protagonista, e con immagini, a tratti
illuminati, racconta di ciò che oggi, per peso economico e
simbolico, tra ossessione e indifferenza, dobbiamo avere il coraggio
di affrontare.
Io
sono chi mangio. E viceversa.
courtesy by Sabina Rizzardi