SANGUE NERO di Stéphanie Hochet


Scrivere è fare.
Alla fine l'illustratore, da sempre affascinato dall'arte del tatuaggio, cede al corteggiamento silenzioso di Dimitri, il tatuatore al quale offre disegni da trasferire sulla pelle dei clienti, e si fa tatuare Un'iscrizione. Scritta in piccolo, certo, ma leggibile: Vulnerant omnes, ultima necat. [...] Tutte feriscono, l'ultima uccide. L'ultima donna, l'ultima malattia, l'ultima parola, l'ultima linea? L'illustratore però si perde nel mondo di linee disegnate che l'altro uomo, come demiurgo, sembra animare. Per me Sangue nero, con tutto quello che succede (o non succede), è una storia d'amore.

Dimitri o io?
Mi sono posto la domanda per tutta la notte. Toccava a me scegliere. La mia mano non sarebbe stata sicura, sarei stato maldestro, immaginare i tremiti, il fiasco, l'incubo. Come prima volta, doveva essere lui. Lui a tatuarmi. È così che ho fatto la mia proposta a Dimitri. Bene, ha detto senza manifestare emozione. Dove lo vuoi? Sul plesso solare, ho risposto. [...]

Ti farà male, aggiunge dolcemente.
Lo so.


Sangue nero

di Stephanie Hochet
traduzione di Monica Capuani
pagine 98, € 13
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